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Tra i vari autori della Italian Theory, l’interesse maggiore è rivolto ad Agamben ed Esposito. Nella loro intenzione di superare quel concetto intorno al quale si sarebbe istituito il potere politico sovrano occidentale, ossia la persona, loro intendono presentare un nuovo «pensiero vivente» che vuole decostruire e ricostruire la soggettività intesa ora come singolarità segnata, in quanto caratterizzata dall’immanenza e dalla non-relazionalità, dall’impersonale. Se gli autori menzionati vedono in questo esito l’affermazione più coerente dell’alternatività del pensiero italiano, il pensiero rosminiano non può non lasciarsi sfidare, comprendere i motivi teoretici per cui tali autori reclamano di essere gli “eredi” del pensiero italiano, e formulare una nuova sintesi all’altezza delle esigenze del 21° secolo. A livello ontologico, il motivo principale di confronto è l’idea di una comunità risultante da una singolarità totalmente a-relazionale – un pensiero che riconosce nella relazionalità non un tratto antropologico fondamentale, ma addirittura responsabile per la sottomissione della vita come «nuda vita» al potere sovrano il quale si esercita nelle sue dinamiche politiche ed economiche. La prolusione a questo convegno, infatti, si incentra su questo complesso argomentativo, proponendo una prospettiva rosminiana che integra la dimensione della relazionalità in una modalità nuova.
Prolusione Prof. Krienke – Mp3, file audio – 51 MB – (durata 53′)