Rispetto all’argomento specifico dell’economia Rosmini ha creduto che lo sviluppo di un’economia capitalista e di mercato, nonché la nascita della nuova scienza dell’economia politica, fossero, di per sé, fenomeni positivi. Egli è stato forse uno del pochi filosofi dell’Europa continentale ad aver guardato al nuovo sviluppo economico di buon occhio e non con quel sospetto avanzato invece da altri pensatori, che hanno rifiutato a priori il progresso economico.