Nel linguaggio ordinario, la parola “identico” può essere indifferentemente usata per esprimere due diverse idee: l’idea di una identità qualitativa, come quando diciamo che due gemelli sono identici (cioè perfettamente simili), oppure l’idea di una identità numerica, come quando diciamo che Cristoforo Colombo e lo scopritore dell’America sono identici (cioè sono la stessa persona). Fra i principi che regolano la relazione logica di identità, uno dei più importanti è noto come “Legge di Leibniz”. La legge di Leibniz afferma l’equivalenza di identità numerica e identità qualitativa: essere la stessa cosa implica avere le stesse proprietà (indiscernibilità degli identici), proprio come avere le stesse proprietà implica essere la stessa cosa (identità degli indiscernibili). Mentre l’indiscernibilità degli identici è stata per lo più trattata come non negoziabile, l’identità degli indiscernibili è stata fatta oggetto di critiche piuttosto radicali. Le due lezioni danno sommariamente conto della recente e meno recente discussione sulla validità del secondo principio. La prima lezione passerà in rassegna alcune versioni possibili del principio, dalle più deboli alle più forti, e ne discute le relazioni reciproche, valutandone la resistenza ad alcune importanti obiezioni. La seconda lezione andrà a fondo di una obiezione avente a che fare con la possibilità di universi simmetrici in cui oggetti materiali qualitativamente indistinguibili occupano nondimeno regioni spaziali distinte.
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