Sulla verità la prospettiva moderna di Jacobi e quella classica di Tommaso

In questo intervento saranno discussi gli approcci alla verità secondo la prospettiva moderna di Jacobi e quella classica tommasiana: pur partendo da prospettive diverse, e con conseguenze divergenti, si tenterà di fare un parallelo per far emergere una possibile convergenza sui principi primi della conoscenza. Si farà dunque riferimento a quei momenti del pensiero jacobiano in cui si configura la ragione a partire dalla ‘percezione del vero’ (Vernehem) intesa come presentimento e, ad un tempo, alla distanza del suo pensiero rispetto ai maggiori idealisti del tempo fino a sfociare nell’aperta e celebre accusa di nichilismo. Dell’Aquinate si terranno presenti quei passi del De Veritate, in un certo senso paralleli ai momenti della filosofia di Jacobi, seppur distanti dal punto di vista storico-culturale, in cui è sottolineata la conoscenza della verità nell’uomo precedente la ricerca argomentativa (ovvero quell’intuizione dei principi sine inquisitione), che appartiene all’abito naturale della conoscenza umana. Così, discutendo della verità in Tommaso e Jacobi da due prospettive differenti, emergerà la questione fondamentale per la storia della filosofia, ovvero se e in che modo il pensiero possa attingere alla realtà delle cose.