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Il sentimento tragico della vita

Filosofia e religione in Miguel de Unamuno (Videocorso tenuto dal Prof. Armando Savignano).

L’opera di Unamuno, che presenta tutti i tratti di organicità e sistematicità, non sarebbe comprensibile pienamente se non se ne evidenziassero le basi filosofiche e le preoccupazioni teologiche. È, infatti, alla luce di una filosofia della religione che le ricerche incentrate sull’unico problema, quello dell’ansia immortale di immortalità dell’uomo concreto, pervengono ad una prospettiva coerente ed unitaria anche se ciò non esclude un’evoluzione intellettuale ed esistenziale.

Unamuno è un autentico uomo religioso che ha vissuto una struggente quanto tragica ansia di eternità, di sete di Dio, pur non avendo abbracciato totalmente nessun credo religioso positivo, giacché egli ha sempre reagito con veemenza contro ogni tentativo di volerlo incasellare. Unamuno è fautore di una religione poetica, issata sull’esperienza della parola creatrice, mediante la quale non soccombe alla tentazione del nulla. I nuclei fondamentali della riflessione unamuniana ruotano intorno a due temi, i quali rappresentano, per così dire, due facce della stessa medaglia: l’ansia per il destino umano e la preoccupazione per la personalità, da non intendersi in senso psicologico, ma etico-esistenziale, come emerge sia nell’opera sul sentimento tragico della vita (1913) sia nei celebri poemi dove ribadisce che “Il fine della vita è di farsi un’anima”. Esprimendosi nella forma paradossale, ritenuta il linguaggio tipico della passione oltre che affermazione della volontà di creazione disperata, Unamuno assurge a pensatore tragico.

Miguel de Unamuno (Bilbao 1864- Salamanca 1936) oltre ad essere stato un grande scrittore, come emerge dai suoi romanzi, poesie ed opere teatrali, è stato anche un originale filosofo, come si evince dalla sua opera fondamentale “Il sentimento tragico della vita negli uomini e nei popoli” (1913) di cui quest’anno si celebre il centenario. Tale opera – che avrebbe voluto intitolare “Trattato dell’amore di Dio”, di cui viene pubblicato finalmente il testo – accanto al celebre “Commento alla vita di Don Chisciotte e Sancio” ed alla tanto discussa “Agonia del cristianesimo” (Bompiani 2012), rappresentano la sua riflessione sul rapporto tra filosofia e religione.

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