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Il genere epistolare

Fonte rilevante per la ricostruzione della storia del pensiero - Convegno di Studio - Università degli Studi di Genova - 4 maggio 2016

L’Università di Genova, nell’occasione della comparsa del primo volume dell’Edizione Critica delle Lettere di Antonio Rosmini, ha organizzato un Convegno dedicato ad approfondire il ruolo del mezzo epistolare per la divulgazione delle idee dei filosofi, delle esperienze dei letterati e degli uomini di cultura.

La nuova Edizione, diretta da Pier Paolo Ottonello con la collaborazione di Luciano Malusa e Paolo De Lucia, intende fornire uno strumento di studio sull’esperienza umana, intellettuale e ascetica, di uno dei pensatori più attivi nell’Ottocento, educatore della nazione italiana, animatore della ricerca metafisica e morale, teologo, pensatore politico. Le lettere rosminiane, assieme a quelle leopardiane e a quelle di tanti esponenti del nostro Ottocento (ricordiamo Gioberti, Spaventa, Ardigò, Villari), costituiscono un esempio di comunicazione ricca di umanità.

La rappresentazione della lettera come elemento-chiave per lo studio di un pensatore deve essere rivalutata soprattutto oggi, in cui pare quasi superato lo strumento epistolare, sommerso dalla tecnologia della comunicazione via posta elettronica, basata su brevi messaggi, su una velocissima comunicazione essenziale attraverso i cellulari e gli altri strumenti della comunicazione.

Il primo volume dell’edizione delle lettere rosminiane, curato da Luciano Malusa e Stefania Zanardi, offre le prime 151 lettere scritte da Rosmini in Rovereto durante il suo periodo di frequenza del Ginnasio e del Liceo, suggestive per la quantità d’interessi che dimostrano, per l’animato dibattito che creano. Sono lo specchio d’una società, quella roveretana, che non si sente provinciale e isolata, ma cerca, al contrario, di inserirsi nella cultura italiana con autorevolezza, riuscendoci proprio per l’impulso di Rosmini e del suo interessante clan familiare.

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