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Rosmini nel Novecento

Le interpretazioni di G. Gentile e A. Del Noce. (Videocorso di sei lezioni tenuto dal Dr. G. Nocerino)

Giovanni Gentile, fin dalla sua opera giovanile Rosmini e Gioberti, ha interpretato il pensiero rosminiano come espressione italiana della svolta trascendentale realizzata da Kant nella filosofia europea. Quest’interpretazione, che in un primo momento ha riguardato la gnoseologia e poi anche la filosofia morale, pur comportando una forte distorsione del pensiero rosminiano, che veniva ricondotto nell’alveo delle filosofie immanentiste, non ha mancato di profondità nel sottolinearne alcuni aspetti originali e innovativi. Proprio la filosofia di Gentile e il suo scacco nel tentativo di costruzione di un pensiero senza trascendenza sono per un altro grande interprete del Roveretano, il filosofo cattolico A. Del Noce, l’occasione per incontrare e riconoscere la “sorprendente attualità di Rosmini dopo Gentile”.

Giovanni Gentile, fin dalla sua opera giovanile Rosmini e Gioberti, ha interpretato il pensiero rosminiano come espressione italiana della svolta trascendentale realizzata da Kant nella filosofia europea. Quest’interpretazione, che in un primo momento ha riguardato la gnoseologia e poi anche la filosofia morale, su cui Gentile scrive nel 1914 un saggio intitolato Il principio della morale e Antonio Rosmini, pur comportando una forte distorsione del pensiero rosminiano, che veniva ricondotto nell’alveo delle filosofie immanentiste, non ha mancato di profondità nel sottolinearne alcuni aspetti originali e innovativi. Lo stesso Gentile torna ancora a confrontarsi con Rosmini, quando, nelle opere dei primi anni Trenta, Introduzione alla filosofia e Filosofia dell’arte, approfondisce i problemi del sentimento e della corporeità, dimostrando la continua presenza del pensiero rosminiano nelle vicende speculative dell’attualismo. Proprio la filosofia di Gentile e il suo scacco nel tentativo di costruzione di un pensiero senza trascendenza sono per un altro grande interprete del Roveretano, il filosofo cattolico A. Del Noce, l’occasione per incontrare e riconoscere la “sorprendente attualità di Rosmini dopo Gentile”. Il pensiero rosminiano costituisce, per Del Noce, la vera risposta alla crisi della modernità ed è a partire da questa crisi che esso va ripensato e reinterpretato. Il Corso, quindi, mette in luce l’intreccio storiografico e speculativo tra due grandi interpretazioni del rosminianesimo, nelle quali la filosofia di Rosmini diviene il paradigma di due modi assolutamente alternativi di interpretare le esigenze del pensiero moderno.

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