Ultimate magazine theme for WordPress.

Coscienza e storia nel personalismo di John Henry Newman

La centralità del soggetto storico nel pensiero newmaniano (Videocorso tenuto dalla Dr. Giulia Marotta)

Il tema della coscienza e del suo rapporto con il divenire della storia rappresenta un nodo tanto ineludibile quanto problematico del dibattito epistemologico e teologico-morale. Il videocorso ripercorre le tappe fondamentali dell’evoluzione del pensiero di John Henry Newman, evidenziando la circolarità tra speculazione antropologica e storico-storiografica da cui deriva una teoria della coscienza fondata sul legame tra l’assolutezza della Verità e la concretezza del soggetto storico e della sua libertà.

Nel 1833 nasce il Movimento di Oxford, un circolo intellettuale guidato da John Henry Newman e finalizzato a rinnovare la Chiesa anglicana alla luce di una riarticolazione dei suoi rapporti con lo Stato. Pur nascendo con degli obiettivi molto pragmatici, il movimento porterà alla luce le difficoltà teoriche dell’anglicanesimo, facendo esplodere in definitiva la problematica identitaria della Chiesa anglicana, ovvero la questione della sua reale collocazione nell’ambito della storia del Cristianesimo. La controversia istituzionale interna verrà però progressivamente accantonata, e l’obiettivo principale del movimento diventerà ricondurre la Chiesa anglicana alla sua originaria identità, attraverso uno specifico approccio storiografico fondato sul ricorso praticamente esclusivo alle fonti secondarie relative all’antichità cristiana. L’esito di questa storiografia sarà la trincerazione ideologica nel paradigma dell’identità perfetta tra Chiesa anglicana e Chiesa primitiva. Attraverso lo spoglio dei documenti originali e il conseguente abbandono delle modalità di ricerca e rappresentazione storica puramente immaginative, tipiche del Movimento di Oxford, Newman produrrà un’originale reimpostazione del rapporto tra Rivelazione e storia; opererà una rivalutazione critica dell’autorità dottrinale della tradizione cristiana antica, individuando nella coscienza il fondamento permanente dell’infallibilità della Chiesa universale, e dunque dello sviluppo dei dogmi attraverso la storia. Giungerà quindi in seguito all’adozione di una precisa opzione antropologica, nella fattispecie personalista, a proporre una prassi storiografica del tutto emancipata dal provvidenzialismo tipico delle «storie universali» prodotte dai suoi contemporanei.

Articoli correlati