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Rosmini e la teosofia

Dialogo tra i classici del pensiero sulle radici dell’essere - XXI Convegno Sacrense – Abbazia Sacra di San Michele (To) 21-22 settembre 2012 – Videoregistrazione completa

Il XXI convegno Sacrense, promosso dall’Abbazia Sacra di San Michele in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa, ha posto l’attenzione all’Opera che costituisce il vertice della speculazione metafisica di Rosmini: la Teosofia. La scienza che tratta l’Essere nella totalità delle sue forme, scienza puramente speculativa, estranea all’ambito pratico e alle sue applicazioni, costituisce la “summa” del pensiero di Rosmini e il compimento del suo sistema enciclopedico. L’elaborazione di quest’opera, che, per ampiezza e grandiosità di impianto è forse la più complessa e articolata del filosofo roveretano, occupò l’ultimo decennio della sua vita. Opera fondamentale  che ha aperto la strada al pensiero contemporaneo e ad un recupero dell’autonomia della filosofia. Nel contesto della quarta fase degli studi rosminiani, la Teosofia viene recepita come il punto di partenza di una riaffermazione della metafisica come pensiero forte e concreto, è fonte inesauribile nel mostrare all’uomo di oggi, spesso vittima delle tendenze nichilistiche, un orizzonte nuovo in grado di elevarne lo spirito ad altezze che sembrerebbero impossibili, pur senza insuperbirne l’animo.

In questa luce, il convegno ha messo in evidenza la rilettura della metafisica classica e medievale, il dialogo tra Husserl e Rosmini, la bellezza teologico-metafisica, il confronto critico di Rosmini all’Idealismo tedesco. Inoltre, ha approfondito il tema della corporeità in Rosmini e dell’inoggettivazione nella prospettiva psicologica, metafisica e religiosa. Infine, la Teosofia tra panteismo e nichilismo. Insieme a Padre Umberto Muratore hanno dialogato gli studiosi del Rosmini Institute, impegnati nella quarta fase degli studi rosminiani.

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