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L’etica sociale rosminiana

Metafisica della persona, libertà morale, giustizia sociale (Videocorso tenuto dal Prof. Markus Krienke)

Questo videocorso elabora, in una lettura trasversale delle opere di Rosmini, le linee fondamentali per un’etica sociale rosminiana. Essa si contraddistingue nel riconoscere nell’Etica del diritto la disciplina fondamentale che, a sua volta, si concretizza nell’Etica della politica e nell’Etica dell’economia. La chiave di volta è la persona come “diritto umano sussistente”: ciò significa l’istituzionalizzazione della libertà personalistica come responsabilità morale. In questo approccio Rosmini si differenzia, in linea di principio, sia dall’individualismo metodologico sia dal collettivismo costruttivista, ma anche dal diritto naturale neoscolastico o da forme di metafisica sociale.

La disciplina fondamentale all’interno dell’etica sociale rosminiana è l’Etica del diritto che elabora la concezione di una metafisica della persona, la quale è una metafisica della libertà personalistica. Vengono delineati i presupposti metafisici e si osserva come essi si concretizzano nel principio fondamentale dell’etica sociale rosminiana ossia che la persona umana è il “diritto umano sussistente”. Diventa palese, in questo modo, la differenza specifica della stessa: per Rosmini la libertà non è né individualisticamente riducibile, né socialmente risolvibile, né può essere spersonalizzata in un diritto naturale neoscolastico ossia in una metafisica sociale. Il fondamento dell’etica sociale rosminiana è una metafisica della persona.
Rosmini delinea un’etica sociale per la modernità ed oltre, in quanto essa non viene fondata sulla morale nelle sue varie forme (costume, eticità, dovere), ma sulla libertà morale della persona che si traduce nell’ordinamento politico e nella responsabilità sociale. Con questa duplice realizzazione del principio personalistico – giustizia sociale e carità sociale – Rosmini anticipa la Dottrina sociale della Chiesa non solo nei suoi inizi storici (con la Rerum novarum), ma soprattutto nella sua svolta personalistica con il Concilio Vaticano II.
Emerge un Rosmini che traduce in principi fondamentali per il diritto, la politica e l’economia ciò che per lui significa il fatto che il Cristianesimo è il “motore della modernità”. In questi suoi ragionamenti egli si rivela ancora oggi come un pensatore di straordinaria attualità e di una sorprendente criticità nei confronti di tutte le istituzioni sociali.

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