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Anselmo e Parmenide: la questione del rapporto tra pensare ed essere

VIDEOCONVEGNO: “New Perspectives on the Ontological Argument” (Relazione del Prof. Luca Ferrara)

La celebre corrispondenza posta da Parmenide nel poema Sulla natura tra pensare ed essere, tra struttura della realtà e strutture mentali, si riverbera su tutta la speculazione occidentale con intensità e accenti diversi. Oggetto dell’intervento è mostrare come tale relazione sia presente anche in autore come sant’Anselmo, il quale, pur non avendo conoscenza dei frammenti parmenidei, si muove entro uno schema logico-speculativo riconducibile ad una matrice parmenidea. Tale possibilità di tematizzare un confronto su tale nesso teoretico nei due pensatori, si evidenzia proprio confrontando alcuni passi del Proslogion — soprattutto dove viene presentato l’unum argumentum per dimostrare l’esistenza di Dio —, con alcune delle celebri affermazioni di Parmenide sulla nozione di essere e sul rapporto tra l’essere e i suoi attributi. Inoltre, il rapporto tra pensare ed essere si declina e si comprende alla luce della nozione di necessità: sia Dio che l’essere non possono non essere, ed è sorprendente come tale analogia relazionale tra i due termini sia stata espressa proprio con estrema chiarezza da Gaunilone, l’avversario di Anselmo: «comprendo in modo indubitabile che quell’essere che è sommo, cioè Dio, è e non può non essere».

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