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Rosmini e Guardini

Un confronto iniziale (Videocorso tenuto dal Dr. Fernando Bellelli)

Rosmini e Guardini sono due autori che si collocano rispettivamente, il primo, nel cuore della modernità, il secondo verso la fine della stessa. Entrambi si misurano con quest’epoca: intendendo scongiurarne, tra l’altro, gli esiti più nefasti il primo, intravedendone la fine, dopo l’avverarsi dei principali di questi esiti, e per costruire il futuro, il secondo. Il più immediato convergere delle differenti prospettive di entrambi è la liturgia, il rinnovamento della quale sta a cuore ad entrambe queste due personalità di riferimento, in maniera molto simile e culminante nel movimento e nella riforma liturgica che ha preparato e realizzato e seguito il Concilio Vaticano II. Sebbene Guardini non conoscesse il pensiero, la figura e l’opera di Rosmini, su questo tema la continuità è talmente impressionante da risultare quasi “imbarazzante”. Dalla centralità della liturgia si ricava un ulteriore aspetto, che accomuna queste due figure, che hanno saputo costituire un riferimento non soltanto a livello italo-tedesco ma anche europeo e oltre: l’educazione dell’umano e all’umano, che pone al centro la questione etica e quella del soggetto, che si misura con la tradizione cristiano-cattolica classica e medioevale e con l’idealismo tedesco. La statura teoretica del Roveretano non offusca ma può illuminare l’originalità geniale del veronese trapiantato in Germania: l’ipotesi teoretica che qui si intende esporre è quella di confrontare il sintesismo triadico-trinitario di Rosmini e l’opposizione polare come struttura sintetica della teoresi guardiniana; considerando l’opposizione in seno alla teoresi rosminiana (non in senso idealistico e neppure come nella partizione scolastica in quanto adversus) in quanto dialettica negativa escludente finalizzata a far risaltare l’essenza di un concetto, tale profondità speculativa non risulta incompatibile con l’opposizione polare guardiniana (a suo stesso dire incompleta), e per questo si candida a completare quest’ultima. Altro plesso teoretico su cui verte il presente corso è, in base alla riflessione di Silvano Zucal, tra i più autorevoli conoscitori ed interpreti dell’opera di Guardini, con H. U. von Balthasar, dare risalto alla tensione positiva che si viene a creare tra la riflessione cristologica di Guardini (e di Rosmini) e la ricerca ecumenica della Weltanschauung cristiano-cattolica, basata anche sulla considerazione che l’essenza del cristianesimo è Cristo stesso. Un corso, dunque, che invece di concludere apre e, mentre rileva le differenze, intende sottolineare le convergenze, da approfondire, tra i due autori.

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