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l videocorso assume come obiettivo specifico quello di definire la biopolitica come “meta-dispositivo”, declinando l’oggetto delle sue indagini lungo il problema fondativo di una nuova umanità e sulle architetture etico-amministrative con cui programmarne la conservazione e il potenziamento. Come infatti viene argomentato nella prima lezione, la biopolitica si preoccupa di ri-fondare “ciò che ancora necessita di essere fondato”. Si tratta del “nuovo uomo”, un ente di natura esclusivamente corporea che è in procinto di perdere ogni sorta di relazione con l'”altro da sé”. L’analisi del super-uomo biopolitico costituisce la materia di studio della seconda lezione, specie con riferimento alla radicale presa d’atto della sua oggettivazione in forme bio-genetiche e digitali sempre più prive di ogni tensione di tipo soggettivo e personale. Con la dichiarazione della fine della dialettica soggetto-oggetto, la biopolitica nega la ragion d’essere di qualsiasi dispositivo etico di matrice tradizionale. Oggetto di indagine della terza e ultima lezione è proprio quello di stabilire l’emergere di una nuova etica in seno al meta-dispositivo biopolitico. Si tratta di una politica di programmazione genetica della corporeità di ogni singolo, finalizzata a conservare e potenziare la specie “uomo” verso prospettive future. L’essere umano diventa così soltanto un “oggetto da amministrare”, le cui sorti sono deliberate da un dispositivo etero-determinato che eguaglia anonimamente ogni membro della specie rispetto alla costruzione tecnica di identiche potenzialità biologiche.