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Pensiero vivente e biopolitica

Limiti e aporìe in Roberto Esposito – V Cenacolo Filosofico Varese 11-13 maggio 2012 (Prof. Gian Luca Sanna – Prof. Markus Krienke)

La geofilosofia tra origine e attualità
Prof. Gian Luca Sanna

L’analisi del tema inizia col prendere in esame lo status storico e storiografico di alcune tra le più importanti culture filosofiche del mondo contemporaneo. Il Prof. Gian Luca Sanna rintraccia in Esposito una posizione polemica nei confronti della filosofia analitica anglo-americana, dell’ermenutica tedesca e del decostruzionismo francese. Queste imponenti ed egemoni espressioni del pensiero novecentesco sembrerebbero essere giunte ormai al traguardo del loro faticoso percorso di incarnazione e trasmissione del sapere.

La loro imminente conclusione lascia invece spazio a un nuovo fiorire della filosofia italiana.

In quanto abituata a una secolare segregazione geopolitica, essa si rivela come l’unica capace di interpretare le tensioni del nostro tempo, ricche di contraddizioni estranee invece ad altre filosofie. Queste ultime, trovando la loro origine in contesti territoriali più solidi, coerenti e unitari, non riuscirebbero infatti a confrontarsi con antagonismo e immanenza, origine e attualità, comunità e biopolitica, termini propri dei nostri tempi che solo la filosofia italiana potrebbe rivitalizzare attraverso un’introspezione storico-critica delle sue origini.

 

Osservazioni critiche rosminiane
Prof. Markus Krienke

La delineazione generale del pensiero di Esposito da parte del Prof. Gian Luca Sanna apre la via alle perplessità sollevate dall’analisi del Prof. Markus Krienke. Infatti, l’originalità geopolitica del pensiero italiano sembra decadere immediatamente nel momento in cui si fa riferimento ad esempio alla storia della Germania, per certi versi non troppo distante da quella della Penisola. Diversa è l’intenzione di Rosmini che non verte sulla specificità geopolitica, ma sul confronto teoretico con la filosofia trascendentale e con l’idealismo tedesco, al fine di elaborare una vera e propria proposta europea, nella tradizione della metafisica classica greca e medievale. È proprio in questa prospettiva che concepisce il “Rinnovamento della filosofia in Italia”.

Da questo punto di vista, Rosmini valorizza la varietà di approcci filosofici, evitando di ridurli ad espressioni geopolitiche e gettando invece le basi per una storia inter-nazionale della cultura europea. Sia con la messa in dubbio dell’originalità geopolitica del pensiero italiano, sia con l’individuazione del pensiero come luogo di confronto, cade anche l’individuazione degli ambiti con cui il pensiero italiano, secondo Esposito, si identificherebbe in maniera quasi esclusiva ossia l’immanenza, la biopolitica, il nichilismo.

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