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Il “dramma etico” nella pubblica amministrazione

Nuove responsabilità in una società in cambiamento. Convegno di Studio – Cattedra Rosmini - Facoltà di Teologia di Lugano – 31 marzo 2015

I cambiamenti drastici nella società ormai globalizzata, la sua pluralizzazione e individualizzazione, pongono alla Pubblica Amministrazione nuove sfide: essa ha perso ormai la tradizionale funzione “ritualista” di mero strumento del legislativo e dell’esecutivo, di un’applicazione burocratica di direttive che “non guarda in faccia a nessuno”. Si osserva infatti il moltiplicarsi di situazioni individuali come ad esempio inefficienza dei servizi, disuguaglianza di opportunità, discriminazione nella ripartizione delle risorse comuni. Nei confronti di queste sfide, la Pubblica Amministrazione è sempre più chiamata ad assumere autonomamente una veste di responsabilità etica volta a mettere in atto un processo di sintesi tra riforme provenienti dal potere politico ed esigenze provenienti da una società sempre più pluralista e differenziata. Nel concreto essa è da intendersi come lo “specchio” quotidiano del potere politico in cui si rende più giusta ed equa una società attraverso la continua riforma e miglioramento delle regole in gioco. Questi cambiamenti ci ripropongono la domanda “essenziale” sulla natura specifica della Pubblica Amministrazione. Si potrebbe rispondere che si tratta del reciproco concretizzarsi il riflesso del potere politico sul sistema sociale, quindi di un influsso causale non solo dall’alto in basso, ma anche dalla società verso gli alti piani amministrativi. Ciò comporta per il pubblico funzionario la nuova consapevolezza di responsabilità amministrativa rispetto al passato, in virtù della quale egli si deve continuamente interrogare su quali giudizi accordare a una situazione professionale che abbia presentato impasse di tipo etico nell’applicazione dell’apparato legislativo di riferimento. Una nuova ed inaspettata situazione “creativa” e “drammatica”, quindi, ma anche di inaspettate responsabilità che non pone soltanto nuovi “oneri” alla Pubblica Amministrazione, ma contiene anche la chance di portarla più vicina ai cittadini e di renderla più “concreta” rispetto al passato.

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