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Liberalismi cristiani

Rosmini e Röpke a confronto (Videocorso tenuto dal Prof. Markus Krienke)

L’idea di paragonare le idee di economia in Rosmini e Röpke è tanto scontata quanto problematica. In questo videocorso, registrato in occasione del 50° della morte dell’economista tedesco, si affronta come Rosmini può essere letto come un precursore dell’idea di Economia sociale di mercato, pur formulandola in un contesto storico, culturale e religioso molto diverso e rifacendosi a tradizioni di pensiero differenti rispetto ai “padri” dell’Economia sociale di mercato e specialmente Wilhelm Röpke.

Rosmini è stato finora associato soprattutto con la tradizione dell’economia civile italiana di Genovesi e Filangieri (Hoevel) oppure letto, in una direzione nettamente opposta, come rappresentante del pensiero neoclassico in economica quale sarebbe stato perfezionato da von Hayek (Muscolino). Una rilettura dei testi rosminiani sull’economia suggerisce però un “paragone” del tutto diverso, e cioè con il pensiero tedesco dell’Economia sociale di mercato. Tra i suoi vari ideatori (Eucken, Rüstow, Müller-Armack) si presta soprattutto Wilhelm Röpke a una tale lettura che scoprirà delle affinità sorprendenti, persino fino a qualche formulazione o utilizzo di termini precisi. Senza voler stabilire una dipendenza, per la quale non esiste nessuna possibilità di prova, questo videocorso percorre i termini di “ordo” (concetto di “giustizia sociale”), “regolamento della modalità de’ diritti” (“interventismo liberale” che ammette solo “interventi conformi” dello stato rispetto ai processi economici), “libera concorrenza” (non solo rispetto ai valori economici, ma anche rispetto ai beni sociali), “proprietà privata” (non solo in senso materiale, ma antropologico), “presupposti morali” dell’economia (il mercato come “roditrice di morale” e pertanto presuppone risorse morali extra-mercantili), “anti-socialismo”, “prospettiva storico-culturale” dell’idea di mercato. Soprattutto il concetto rosminiano del “regolamento della modalità de’ diritti” acquisisce in questa lettura comparativa una nuova importanza.

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