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Rosmini e l’educazione nella quarta fase

La questione antropologica e l’epistemologia tra scienze dell’educazione, filosofia e teologia. (Videocorso tenuto da Don Fernando Bellelli).

Il videocorso intende essere l’inquadratura e l’illustrazione di quell’area di ricerca della quarta fase che vuole ri-leggere la pedagogia di Rosmini e porsi all’interno del dibattito sulla sfida educativa, come da programma decennale della CEI, ed anche come esigenza dell’attuale contesto socio-culturale. Tale incremento, che vedrà una pluralità d’interventi e di ambiti di ricerca, è progettato in termini dialogico-comunionali, e si sviluppa sia dal punto di vista teorico-epistemologico, sia dal punto di vista didattico-formativo, sia, ancora, nell’ottica esperienziale-pastorale.

Il videocorso intende essere l’inquadratura e l’illustrazione di quell’area di ricerca della quarta fase che vuole ri-leggere la pedagogia di Rosmini e porsi all’interno del dibattito sulla sfida educativa, come da programma decennale della CEI, ed anche come esigenza dell’attuale contesto socio-culturale. Il riferimento, tra gli altri, all’influsso della riflessione muratoriana nella formazione personale di Rosmini e nell’elaborazione di Rosmini, lo pone in dialogo, tra le altre, con la proposta di S. Filippo Neri e di S. Francesco di Sales. È proprio nella modernità della riflessione sulla “scienza del cuore” che il cimento del Beato di Rovereto offre spunti inediti di sconcertante compatibilità con l’attuale esigenza di ri-comprendere la portata ontologica dell’affezione nell’atto educativo, confrontandosi, in questo senso, anche con la riflessione classico-patristico-medievale. La rilettura di questo criterio, ed il suo approfondimento in chiave antropologica ed estetico-fenomenologica, costituisce un inedito elemento, che legittima uno specifico approccio epistemologico, nel quale le esigenze del criterio supremo, dell’unità, dei fini e dei mezzi dell’educazione trovano rispondenza con la necessità di allargare gli orizzonti della razionalità (Benedetto XVI), in un’osmosi feconda non solo tra la teologia e la filosofia, ma anche tra la filosofia e le scienze umane (e, dunque, anche tra le scienze umane e la teologia). Lo sviluppo, l’elaborazione e la declinazione di tale prospettiva vedrà una pluralità d’interventi e di ambiti di ricerca, ed è progettato in termini dialogico-comunionali, senza prefiggersi d’istituire una scuola, e tuttavia in dialogo con sensibilità educative come, ad esempio, quella della Società Italiana di Psicologia della Religione (SIPR), quella d’ispirazione salesiana, quella ispirata alla rilettura psicologica del pensiero di Rahner, e con l’impostazione analitica propria dell’ambiente anglosassone. Gli interventi si aricoleranno nell’ottica dell’ecologia umana proposta dall’enciclica Caritas in Veritate, sia dal punto di vista teorico-epistemologico, sia dal punto di vista didattico-formativo, sia, ancora, nell’ottica esperienziale-pastorale.

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