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Unamuno e la nostalgia di infinito

Per una filosofia della religione – Prima parte (Videocorso tenuto dal Prof. Armando Savignano)

Il pensiero di Miguel De Unamuno può essere intelligibile alla luce di una filosofia della religione. Ciò si evince dalla sue riflessioni sulla cristologia poetica con speciale riferimento al celebre poema “Il Cristo di Velázquez”. Il compendio del suo pensiero religioso è espresso nel breve romanzo “San Manuel Bueno, martire” sulla figura del curato incredulo, che tuttavia si prodigava indefessamente per incitare alla fede il suo popolo.

L’opera di Miguel De Unamuno presenta tutti i tratti di organicità e sistematicità, né incorre in contraddizioni – in quanto siamo dinanzi a dei paradossi; essa non sarebbe comprensibile pienamente se non se ne evidenziassero le basi filosofiche e le preoccupazioni teologiche. È infatti alla luce di un filosofia della religione che le ricerche incentrate sull’unico problema, quello dell’ansia immortale di immortalità dell’uomo concreto, pervengono ad una prospettiva coerente ed unitaria anche se ciò non esclude un’evoluzione intellettuale ed esistenziale. L’inquietudine dialettica intrinseca alla fede caratterizza l’attitudine di fondo di Unamuno. Il pensiero di M. De Unamuno può essere intelligibile alla luce di una filosofia della religione. Ciò si evince dalla sue riflessioni sulla ‘cristologia poetica’ con speciale riferimento al celebre poema su “Il Cristo di Velázquez”. Il compendio del suo pensiero religioso è espresso nel breve romanzo “San Manuel Bueno, martire” sulla figura del curato incredulo, che tuttavia si prodigava indefessamente per incitare alla fede il suo popolo. Questi testi sono stati pubblicati nel libro: A. Savignano, “Filosofia e religione”, Bompiani, Milano 2013.

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